Rughe mimiche e gravitazionali: 2 strategie per due diversi segni del tempo

Rughe mimiche e gravitazionali: 2 strategie per due diversi segni del tempo

Partendo dal fatto che la regina delle strategie antirughe è la consapevolezza, oggi entriamo nello specifico di due macro categorie di rughe: rughe mimiche e gravitazionali.

In questo modo potrai riconoscere le tue rughe e attuare strategie specifiche, adatte a ciascuna di esse, evitando di perdere tempo in trattamenti inutili.

Pronta per questo approfondimento?

Ricorda sempre che conoscere il “nemico” (con tutto che per me le rughe non sono nemiche… fanno parte della mia vita e so di non poterle cancellare: il nostro obiettivo e renderle meno visibili e invecchiare bene!) è il modo migliore per affrontarlo!

Rughe mimiche: come riconoscerle e trattarle con successo

Quando parliamo di rughe mimiche ci riferiamo, ad esempio, alle zampe di gallina, alle rughe della fronte, delle labbra…

Questi segni non sono collegati al passare del tempo.

A causa di alcuni movimenti della nostra mimica facciale, come corrugare la fronte, strizzare gli occhi o sorridere, possono fare la loro comparsa le rughe di espressione.

Nel momento in cui facciamo questi movimenti è normale che si formino queste rughe ma poi dovrebbero “sparire”, grazie all’elasticità della pelle.

Qual è la strategia ideale da seguire?

Sicuramente non consiglio il botox, che annulla la nostra espressività e “fissa” il nostro volto in modo innaturale.

Possiamo agire attraverso la stimolazione di “punti di comando” della mimica e anche con delle tecniche connettivali (per fronte e labbra): in questo modo agiamo sul “vizio” mimico direttamente.

Rughe mimiche e gravitazionali: 2 strategie per due diversi segni del tempo

Trattare le rughe gravitazionali: drenare e ridefinire il viso

La forza di gravità tende ad attirare tutto verso il basso, compresa la nostra pelle, con un effetto cadente ben poco piacevole!

Quello che notiamo è un cambiamento dei volumi interni, soprattutto dopo la menopausa, dove spesso abbiamo anche un maggior gonfiore, che rende ancora più “pesanti” i tessuti, che scivoleranno sempre più verso il basso.

Prima di tutto è importante capire se c’è gonfiore e quindi una ritenzione idrica da trattare.

Per capirlo ti basta appoggiare il dito qualche secondo e notare se lascia l’impronta oppure no: se rimane abbiamo un’edema da trattare, e dobbiamo agire per drenare, con un successivo effetto lifting.

Dreniamo per bene il tessuto per alleggerirlo e poi applichiamo le tecniche connettivali.

Nello specifico agiremo sulla galea aponeurotica (il nostro scalpo) per sollevare tutta la fascia che sostiene la parte alta del viso.

Andremo poi a decontrarre e tonificare la parte bassa, il quadrante inferiore di viso e collo, per alleggerire l’angolo della bellezza e ridefinire la mandibola.

QUI trovi la playlist con tutti i video per fare questi trattamenti specifici.

Vedrai un visibile miglioramento, ma ovviamente il nostro approccio pro aging non prevede un “accanimento” sulle rughe per ottenere miracoli… Non è possibile e lo sappiamo bene!

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Parola di Martina Bindi,
creatrice del metodo “bella senza trucco a 50 anni

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